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Donazione quadro

NEWS DAL MUSEO

Il dipinto
“La Madonna del Lago di Auronzo”
viene donato
al Comune di Auronzo di Cadore  

Il 3 settembre 2021 i familiari del Pittore Luigi Regianini (1930-2013) donano al Comune di Auronzo un’opera dell’artista (“La Madonna del Lago di Auronzo”, 1997, acrilico su tela, cm50x70) perché venga esposta in una sala del Municipio.

Di seguito...

 REGIANINI  E... IL LAGO DI AURONZO  DI CADORE
La predilezione del “Surrealista delle Dolomiti” per Auronzo e il suo lago, come meta  di gite frequenti durante il suo soggiorno estivo a Costalta, è evidenziata in diverse opere, che hanno come sfondo paesaggi ispirati dal  centro cadorino.
Ma quali possono essere le motivazioni che stanno alla base di questa “predilezione”?
Auronzo di Cadore è una rinomata località di villeggiatura delle Dolomiti Bellunesi, vicino a Cortina, al Comelico e all’Alta Pusteria; si stende, a circa 900 m s/m, lungo la sponda sinistra del Lago di Santa Caterina. Circondata dai boschi e da alcuni tra i gruppi dolomitici più belli, con  Le Tre Cime di Lavaredo sullo sfondo, potremmo dire che la cittadina (poco più di 3000 ab.) costituisce la meta ideale per un soggiorno all’insegna del relax. La quota ideale, le piacevoli passeggiate all’ombra degli abeti lungo le sponde del lago, gli scorci caratteristici delle vie più nascoste, fanno di Auronzo una delle mete più ricercate delle Dolomiti Patrimonio dell’UNESCO.
 

 
Il lago di Santa Caterina o di Auronzo è un lago artificiale risalente alla prima metà del secolo scorso, quando venne costruita la diga. Il bacino lacustre ha preso il nome di Santa Caterina, grazie alla presenza di una chiesa risalente al 1500, situata in prossimità della diga, dedicata appunto alla santa. Gli amanti delle passeggiate in montagna apprezzano anche i numerosi sentieri,  che consentono di osservare il lago da ogni angolazione e di ammirare le alte vette dolomitiche che lo circondano.
Auronzo e il suo lago sono sempre stati una delle mete preferite del Pittore, raggiungibili facilmente, in meno di mezz’ora d’auto, da Costalta. E, almeno un paio di volte ogni settimana, era visitato da lui.  La classica passeggiata mattutina sul lungolago, in compagnia o anche in solitaria, costituiva un momento irrinunciabile. Poi tornava a Costalta e i panorami anmmirati costituivano fonte di ispirazione per diverse opere, tra cui “La Madonna del Lago di Auronzo di Cadore”, in esposizione, nell’estate 2021, nel Museo e poi donata dai famigliari del Pittore al Comune di Auronzo.
Auronzo e il lago”: accostamento non banale per Regianini, come “Venezia e il mare”. L’amore per Venezia, documentato in altra nostra pubblicazione, è assimilabile, in qualche modo, all’amore per Auronzo, pur con le dovute precisazioni. L’acqua è un elemento comune, anche se non determinante. Nella laguna c’è anche tanta storia passata, fonte di ispirazione, qui soprattutto paesaggi rilassanti che invitano alla riflessione, ma anche storia unitamente al Cadore.
Nella visione artistica di Regianini, “la pittura risulta, per la ricchezza di imagini, le armoniose forme e i suggestivi colori, la più idonea a far conoscere determinati messaggi e... l’assurdo della realtà”. Dietro a sfondi paesaggistici apparentemente realistici, si cela il suo messaggio, spesso reso più evidente da particolari, che colpiscono il fruitore d’arte.
Nella sezione della Monografia “Surrealismo di Regianini”, intitolata “La montagna - Pietre colossali, immobili oltre il tempo”, scrive: Irte, granitiche presenze, del capo nervoso, emergenti da un mare di pini ed abeti, inumidite dal pianto dei torrenti e dalle spumeggianti cascate. Ai loro piedi vigilano Cristi in legno e numerose baite, poste su verdi prati, riposano sicuri”.
Le vette, in questa descrizione, hanno dei connotati umani (“capo nervoso... inumidite dal pianto... ai loro piedi vigilano...).
Il paesaggio e (perchè no?) anche le montagne auronzane, dipinti apparentemente lontani dallo stile più vero dell’artista,  ci parlano, ci invitano a riflettere, a vedere “l’immaginario nel profondo reale”.
Quegli antenati scolpiti sulle rocce, che osserviamo in diverse opere, ci comunicano... Sta a noi recepire il loro messaggio.

La montagna scolpita, 1995,  acrilico su tavola, cm 100x80

LA MADONNA DEL LAGO DI AURONZO


Il dipinto (in esposizione nel Museo, nell'estate 2021) colpisce per la dimensione della grande rosa rispetto alla Madonna col Bambino, che sono raffigurati come una scultura, una statua. E in tal modo il pittore ha voluto rappresentarli quasi come oggetto di devozione.  Una visione un po' fredda, forse,  lontana dai canoni tradizionali. Sullo sfondo, nella parte superiore del dipinto, diverse vette dolomitiche, con  la nebbia che sale verso alto dalla valle. Paesaggi, questi, tanto cari al pittore. Sua madre e sua moglie sono originarie del Comelico, dove egli, a Costalta, trascorreva ogni anno le vacanze estive. Qui ha dipinto anche La Madonna del Lago, dopo una gratificante visita al lago di S. Caterina. Nella parte bassa del quadro, sulla destra il “balcone sul lago”, con fregio, soprattutto, di carattere sacro. Nelle acque del lago, unico segno di movimento e di vita vissuta, si osserva un barcaiolo che sta trasportando una donna.  A mezza costa, dietro la Madonna col Bambino, si intravedono due abitazioni. Rocce dalle forme strane rendono più misterioso il paesaggio, ben delineato, e “protetto” dalla Vergine e da Gesù Bambino.
In sintesi, in questo quadro, il Maestro ha voluto donarci una sua personale interpretazione dell'iconografia, codificatasi nel tempo, inserendo elementi poco ricorrenti  nelle opere artistiche che raffigurano la “Madonna col Bambino”.




ALCUNE FOTO
riguardanti la consegna del quadro
al Sindaco di Auronzo
Tatiana Pais Becher

L'EVENTO SULLA STAMPA


3 Agosto 2021


9 Settembre 2021

Museo Regianini - Costalissoio (BL) - Per INFO e PRENOTAZIONI VISITE Tel. 0435 62600
by Pino B.
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