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2014

NEWS DAL MUSEO

Le opere scelte quest'anno (dipinte tra il 1974 e il 1985)
hanno per soggetto tre edifici sacri
e con esse Regianini traccia una sintetica
storia della nostra civiltà senza tralasciare i messaggi
e i moniti dell'inconscio collettivo.
Con rara maestria, infatti, inserisce nelle tele
improbabili presenze creando la complessa realtà
della dimensione psichica dell'uomo
che si svela e diventa elemento attraente
e caratterizzante del paesaggio




L'ABBAZIA DI MIRASOLE DOPO LA PIOGGIA

E' l'immagine di una quiete arcana e senza tempo. La resa pittorica degli edifici, minuziosa nei dettagli e sapiente nei colori, appare in perfetto equilibrio con l'idea struggente della vita che, in continuo divenire, anima e illumina di senso la realtà.
Il bimbo che guarda sgomento il  il palloncino sfuggitogli di mano e l'enorme chiocciola, simbolo di un tempo che avanza lento ma inesorabile, diventano un'istantanea preziosa, un flash sulla vita caduca e attiva che non teme di opporre al silenzio di un'eternità muta, l'eco delle voci, del canto e del pianto dell'uomo.
Il bimbo, la chiocciola e l'abbazia. Il palloncino che ondeggia nel vento. Uno stormo di uccelli che volteggia attorno al campanile e l'atmosfera umida e profumata che sembra allargarsi dalla tela fino ad avvolgere anche lo spettatore.
Questo quadro è uno dei tanti sogni realizzati che un uomo innamorato della vita ha saputo regalare al mondo.

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LA CHIESA DI S. CRISTOFORO AL NAVIGLIO


Offre uno scorcio segreto e atemporale di Milano, la città dell'infanzia di Regianini.
In un angolo del dipinto appare un pescatore in una posa che suggerisce la paziente disponibilità a una lunga attesa. Potrebbe essersi appisolato e, nella sua determinata volontà di catturare piccoli pesci, non si accorge della pesca miracolosa operata dall'uomo durante i secoli. Attorno al pescatore, infatti, appaiono pesci enormi e lucenti di scaglie. Per la psicologia del profondo i pesci rappresentano i contenuti viventi situati  nello strato profondo della personalità.
In questo quadro, posti accanto e sopra una chiesa quattrocentesca luogo di culto per una comunità che va stabilizzandosi creando leggi e costumi, sono rappresentate le conquiste dello spirito umano nel passaggio tra la civiltà rurale e quella contadina.
La tela presenta un angolo sui Navigli come appare ancora oggi. Niente auto e lo scorrere lento delle acque limacciose accanto al cotto prezioso che orna gli archi acuti delle finestre della chiesa.
Il tempo può fermarsi e l'uomo può consumare la vita  nella ricerca di cose insignificanti senza curarsi delle reali possibilità della mente.
Pescatori appisolati con la falde del cappello ben calate sugli occhi o creature che osano sfidare con lo sguardo la luce del sole all'esterno e la scintilla del sé nel profondo dell'io?
Il pittore invita a riflettere e mostra, in un'unica e compiuta immagine, l'eterno dilemma dell'uomo. Ma Regianini è un artista. Dopo aver creato il dilemma, sa ricomporlo suggerendo anche il potere salvifico della bellezza. E' curioso questo quadro, stimolante, quasi giocondamente ironico. Non condurrà alla disperazione di un dilemma insanabile, ma a una quieta introspezione e alla ricerca di sé, magari lungo le rive di un fiume che sa scorrere lento...

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LA PICCOLA CATTEDRALE

E' un'opera complessa che sintetizza e offre allo spettatore i simboli dell'evoluzione spirituale durante due millenni di storia europea.
La “quiete” senza tempo dell'abbazia, nella cattedrale cede all'inno possente e glorioso della conquista.
“Ora et labora” (prega e lavora) era il motto dei piccoli frati che, pregando, combattevano con la terra delle paludi conquistando, palmo dopo palmo, e zolle che avrebbero amorosamente coltivato  per sfamare la comunità. Si conquistava, in quel modo, la capacità di dominare la propria terra e di trarre da essa il necessario per la vita. Le comunità contadine hanno sempre mantenuto un legame profondo con la terra e i ritmi delle stagioni.  Case, chiese, abbazie e tutt'intorno i campi, imbiancati di neve o sfolgoranti di spighe: equilibrio perfetto di vite sferzate dalla fatica ma realizzate nella spiritualità compiuta e innocente delle creature semplici. Attorno alla cattedrale non ci sono più i campi, ma le strade, le case e i palazzi della città.
La chiesa che “conquista”, che combatte guerre di religione, che incorona re e imperatori, crea, per il proprio culto, templi imponenti, con pilastri e colonne che sfidano le altezze dei cieli e  impongono al sole di filtrare attraverso i vetri colorati con le storie dei santi. La cattedrale, all'esterno, è affermazione di potenza, ma all'uomo che indugia nella penombra e nel silenzio dell'interno suggerisce di ripiegarsi su se stesso per scoprire la scintilla del dio vivo che lo anima.
Solo così riuscirà  a superare l'orrore della storia e a raddrizzare l'obbrobrio di avere trasformato  il sangue del Redentore nella forza bruta dei guerrieri, nei pugni chiusi di coloro che combattono per costruire cattedrali che inneggiano alla potenza del mondo.
E sono stati perseguitati quelli che per primi hanno compreso che il vero tempio, la vera cattedrale è l'uomo libero. Libero di vivere, di amare e di pregare il Dio unico che, incredibilmente, si nasconde in ogni uomo che vive sulla Terra.
Regianini nella sua cattedrale pone un piccolo portale. Verde e nero. Verde come i campi in primavera, nero come l'inconsapevolezza di sé  che rende vana la vita se non si trova la scintilla nascosta nel profondo.
Prega e lavora.  Non combattere. Vivi nella gioia d un equilibrio  perfetto e agisci nel mondo come un piccolo dio che sa solo amare.

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Anno 2015

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Museo Regianini - Costalissoio (BL) - Per INFO e PRENOTAZIONI VISITE Tel. 0435 62600
by Pino B.
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